giovedì 7 aprile 2011

OSSERVAZIONE DEL CIELO

IL CANNOCCHIALE

Nella primavera del 1609 Galilelo Galilei venne a conoscenza che un certo fiammingo aveva fabbricato un occhiale, mediante il quale gli oggetti visibili, per quanto molto distanti dall'occhio dell'osservatore, si vedevano distintamente come se fossero vicini. Venuto a conoscenza di questo strumento Galileo nello stesso anno prepara un tubo di piombo, alle cui estremità applica due lenti, ambedue piane da una parte, dall'altra invece una convessa e una concava. Accostando l'occhio alla lente concava Galileo si accorse che gli oggetti risultavano abbastanza grandi e vicini. Dopo altri tentativi, Galileo arrivò a costruirsi un cannocchiale tale che le cose vedute attraverso esso apparivano 1000 volte più grandi di quanto si guardavano con la sola vista naturale. Il 25 agosto 1609 Galileo presenta al governo di Venezia l'apparecchio come sua invenzione.(per tale invenzione li venne aumentato lo stipendio da 500 a 1000 fiorini con proposta di rinnovo a vita del contratto di insegnamento). Il fatto più importante di questa scoperta, non fu la scoperta in se, ma il portare dentro alla scienza il cannocchiale usandolo come strumento scientifico per potenziare i nostri sensi (in questo caso la vista). Tramite la scoperta del cannocchiale Galileo poté osservare per la prima volta "un po' più da vicino" la volta celeste. In questo modo Galileo scoprì una moltitudine di stelle non visibili ad occhio nudo. Scoprì inoltre che la Luna è dotata di una superficie scabra e non levigata (come si pensava fino ad allora) e trovò nuovi satelliti di Giove, che in onore di Cosimo II de Medici, chiamò stelle Medicee. Tutte queste considerazioni vennero pubblicate il 12 marzo 1610 nel Siderius Nuncius

I TELESCOPI OTTICI

I telescopi ottici sono i moderni derivati del cannocchiale. Sono strumenti cha raccolgono per mezzo dell'obbiettivo, la luce proveniente ad esempio dai corpi celesti, facendola convergere in un punto chiamato fuoco. Nel fuoco si forma l'immagine e attraverso un sistema di lenti di ingrandimento detto sistema oculare, l'immagina può essere osservata dall'occhio umano. Due caratteristiche fondamentali dei telescopi sono la capacità di ingrandimento e il potere di risoluzione che entrambe dipendono dalla caratteristica delle due lenti e dalla distanza tra loro. Esistono due tipi di telescopi: a rifrazione e a riflessione. Nei telescopi a rifrazione, più antichi, l'obbiettivo è una lente, come nel cannocchiale. Per raccogliere più luce possibile dai corpi di debole luminosità, il telescopio deve essere dotato di lenti di notevoli dimensioni, che sono di difficile fabbricazione, perché devono essere prive di qualsiasi imperfezione superficiale. Inoltre queste lenti tendono a deformarsi nel tempo per il loro peso e assorbono molta luce poiché sono spesse nella parte centrale. I telescopi a rifrazione sono anche affetti dal fenomeno dell' aberrazione cromatica, che normalmente viene corretto con lenti aggiuntive. Nonostante tutti questi problemi i telescopi a rifrazione sono ancora usati, soprattutto nell'attività amatoriale. I telescopi a riflessione raccolgono la luce attraverso uno specchio primario parabolico e la coinvolgono a uno specchio piano secondario inclinato di 45 gradi, che riflette l'immagine fino all'oculare. Il vantaggio di questo sistema è la possibilità di raccogliere molta più luce, senza che venga in parte assorbita e senza fenomeni di aberrazione.


LA MODERNA TELESCOPIA

I tradizionali telescopi a riflessione presentano un problema: la tendenza delle grandi parabole a modificare la loro curvatura al variare della temperatura e a deformarsi, irreversibilmente, per il loro stesso peso. Si è cercato di risolvere il problema utilizzando, invece di un unico grande specchio, una serie di specchi relativamente piccoli accostati a quasi a formare una superficie parabolica molto ampia. Venne applicata questa tecnica per la prima volta per l'MMT (Multiple Mirror Telescope). Invece per l'NNT (New Technology Telescope) venne usato un unico specchio sottile di 3,5 metri di diametro, dotato di un sistema di pistoni a ventosa in grado di correggerne le deformazioni. Nel VLT (Very Large Telescope) invece sono stati applicati i due sistemi. I moderni telescopi inoltre non si possono manovrare a mano, per questo motivo in un osservatorio astronomico, è ormai fondamentale la presenza dei computer che regolano automaticamente i movimenti dei telescopi , controllano e modificano la curvatura degli specchi e calcolano automaticamente le coordinate equatoriali dei corpi celesti. Infine la telescopia ottica ha dovuto affrontare anche il problema dell'inquinamento atmosferico e di quello luminoso. Per questo motivo gli osservatori astronomici vengono ora collocati in luoghi isolati ed ad alte altitudini o addirittura mandati in orbita come nel caso del telescopio spaziale Hubble.

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